Cenni di storia del Museo Laboratorio Didattico di Storia dell'Informatica FMACU-UNESCO
FMACU è l’acronimo italiano (e francese) di Federazione Mondiale delle Associazioni, Club e Centri UNESCO; il corrispondente inglese è WFUCA, World Federation of UNESCO Clubs, Centres and Associations.
L’operazione ATM, Amici dei Tesori del Mondo (ATM, Amis des Trésors du Monde / FWT, Friends of the World Treasures) fu avviata nell’ambito del Decennio Mondiale per lo Sviluppo Culturale 1988-1997 dalla FMACU sotto l’egida dell’UNESCO allo scopo di riconoscere e promuovere la conservazione di patrimoni antropici e/o naturali che sono stati salvaguardati nel tempo grazie all’impegno di comunità di persone che vi si sono espressamente dedicate con la profusione di molto lavoro e, in alcuni casi, per intervalli di tempo anche molto lunghi.
Nel 1993, durante il Congresso Mondiale FMACU svoltosi a Padova e a Rivamonte Agordino, la Segreteria Internazionale della stessa operazione ATM/FWT, che è l’organismo che raccoglie e presenta al Congresso le candidature per i nuovi “Tesori”, venne affidata, per decisione unanime tra i delegati, al Club UNESCO di Padova (cfr. ANNE WILLINGS-GRINDA, Membre d'honneur de la Fédération mondiale des associations, centres et clubs UNESCO, Les Clubs UNESCO, des chemins de lumiére / Vers une histoire des Clubs (1947-1996), <https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000120450_fre>, pagg. 132-133).
Fu su questo terreno fertilissimo di una fitta rete di attività, scambi e relazioni internazionali, sotto la guida della prima presidente del Club UNESCO di Padova, Giuseppina Rimini, che nacque e si radicò l’intuizione di Francesco Piva, su ispirazione di Silvio Ceccato, di sviluppare un Museo Didattico di Storia dell’Informatica.
Francesco Piva, divenuto a sua volta presidente del Club UNESCO di Padova e quindi in qualità di responsabile della Segreteria Internazionale dell’Operazione ATM/FWT, le diede successivamente forma raccogliendo donazioni di elaboratori dismessi, da enti e da privati, la cui proprietà veniva trasferita immediatamente alla FMACU tramite piccole donazioni che la Segreteria effettuava, fino a che la collezione raggiunse una dimensione rilevante e il Museo venne riconosciuto ufficialmente dalla FMACU nell’anno 2000. Nel medesimo anno la FMACU pubblicò sulla rivista Confluences un nostro articolo che descriveva l’esperienza di allora (cfr. Confluences, vol XII n° 3 mai – juin 2000 <https://www.clacpd.org/news/2020/museo-fmacu-la-testimonianza-di-silvia-basaldella>).
Quanto sopra illustrato spiega il nome per esteso del Museo Didattico di Storia dell’Informatica “Amici dei Tesori del Mondo” FMACU – UNESCO che ancora oggi si legge sui cartellini con il numero del Catalogo che attribuivamo alle macchine già in quegli anni.
Nel tempo, la dicitura "Museo Didattico" compare a volte sostituita con "Museo Laboratorio Didattico" proprio per sottolinearne la caratteristica di laboratorio attivo.